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Collage propone percorsi di supervisione in gruppo per counselor professionisti e in formazione,
che prevedono 10 incontri a cadenza mensile di tre ore ciascuno per un totale di 30 ore l’anno, che possono svolgersi in presenza o anche online.
I percorsi di supervisione sono attualmente due, proposti da Alessandra Callegari e Alessandra Di Minno.
Per il calendario e le informazioni sui percorsi 2023 clicca qui.
La supervisione di counseling è un’attività professionale di supporto operata da un supervisor counselor nei confronti di un counselor professionista, finalizzata ad arricchire e a qualificare l’intervento del counselor. Costituisce un’esperienza di riflessione costante sulle proprie modalità operative, in un percorso esperienziale che interviene sul piano personale, applicativo, etico e deontologico, attivando un processo per lo sviluppo approfondito di competenze professionali. Può essere realizzata individualmente o in gruppo.
Il supervisore è un counselor che sostiene e orienta altri counselor nello svolgimento della loro attività professionale; possiede una prolungata e comprovata esperienza professionale nell’applicazione del counseling e un ampio bagaglio teorico-metodologico. Deve aver frequentato uno specifico corso per supervisori e ottenuto il relativo diploma e si impegna ad aggiornarsi attraverso corsi specifici, supervisione per supervisori e gruppi alla pari.
Nella supervisione di counseling il supervisore deve saper mettere in campo la capacità di gestire un triplice livello di consapevolezza: rispetto a sé, rispetto al counselor in supervisione e rispetto al cliente di cui il counselor riporta il caso.
L’approccio bioenergetico-gestaltico integrato, in particolare, permette al supervisore, dopo avere inquadrato il problema, di far esplorare al counselor in supervisione la tematica rilevata non solo con la parola, ma anche con il corpo (lavorando con le emozioni che sono di fatto mentali e corporee). Nella relazione con il counselor in supervisione, pertanto, il supervisore integra sempre la parte verbale con quella corporea, portando alla consapevolezza quanto comunicato in maniera implicita attraverso il linguaggio del corpo, accompagnando il counselor supervisionato a esplorare le proprie difficoltà e a promuovere le proprie risorse. Il rispecchiamento avviene pertanto sia su base verbale sia su base corporea, con una attenta e misurata verbalizzazione di quanto osservato.
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