Seguici sui nostri social | Contattaci

L’Enneagramma è un dizionario

Scoprire un nuovo significato da dare alla realtà

di Dora Cioppa,
allieva del corso triennale di formazione in counseling professionale di Collage Counseling

Sono davvero disposta a capire chi sono? Sono davvero disposta a intraprendere un viaggio che mi porterà a scoprire tratti, caratteri, nevrosi, virtù che ho tenuto nascosti a me stessa per anni? Studiare questo cerchio intersecato da linee, dove mi porterà?  Quante domande… e quante risposte?
Ho iniziato lo studio di questo strano simbolo in azienda diversi anni fa, e scoprirmi Quattro non mi ha fatto molto piacere. Mi sentivo fuori posto: che ci fa una Sognatrice, una Romantica-Tragica (così definisce il tipo Quattro Helen Palmer, autrice del libro L’Enneagramma che ho appena letto nell’ambito del mio corso di formazione in counseling professionale di Collage) a ricoprire questo ruolo? Che credibilità posso avere con i colleghi se la mia immagine è questa? Ma davvero sono invidiosa? Che brutta cosa, che grande imbarazzo!

Leggo meglio gli altri Enneatipi… forse sono una precisa sul lavoro, quindi sì, potrei essere un Uno, anzi un Perfezionista suona molto meglio, dicono che sono anche un buon Leader allora forse potrei essere un Otto, o forse meglio essere un Donatore ovvero un Due, così tutti apprezzeranno gli sforzi che faccio per gli altri…
STOP!
Devo fermare i miei pensieri, devo fermare quella sensazione di mancanza e accettare il mio essere Quattro, decidere di farci qualcosa di bello e utilizzare questa mappa per migliorare, senza giudizio.
Accettare il mio Enneatipo è stato difficile, ho continuato a vedere il peggio, fino a che non mi sono concessa di andare oltre e di riconoscere i miei limiti, per cambiare, per “stare con quel che c’è”.

L’Enneagramma è una potenza, ho potuto superare le incertezze quando ho visto con occhi diversi tutti gli Enneatipi.
Avrei desiderato essere altro, ma l’“altro” poi tutta questa perfezione non ce l’ha, allora ho iniziato ad approfondire questo mondo nuovo.

Ogni Enneatipo ha delle potenzialità, ha la possibilità di evolvere verso le proprie caratteristiche innate e migliorare, oppure rimanere intrappolato nelle proprie nevrosi senza accettare il cambiamento.

Studiare gli Enneatipi mi fa venire voglia di capire chi sta al mio fianco: perché mio figlio non si apre alle emozioni, perché se si appassiona a un argomento lo analizza nei minimi dettagli, studia appassionato, ne parla per ore? Perché è un Cinque, un Osservatore.
Perché il mio collega non prende posizione, si fa carico di mille cose e non dice mai di no? Però ha quella capacità di essere gentile e di mediare nelle situazioni critiche ed evita il conflitto – beato lui che ci riesce! – perché è un Nove, un Mediatore.
Offrire un punto di vista diverso, accettare le paure di un Sei, lo Scettico Leale, aiutarlo nell’affrontare una determinata situazione senza vederci del pericolo, o a prendere una decisione senza timore… può essere impagabile.
Sentire i tanti cambiamenti di programma di un Sette, che affronta la vita con la vivacità di un bambino, che ha voglia di assaggiare le novità e le cose belle, che ha necessità di soddisfare la sua golosità e scansa la noia come la peste, può servire come spunto per vivere con più leggerezza.
Oggi apprezzo quel collega che, diciamolo, prima mi appariva solo un prepotente, aggressivo e anche rompiscatole, invece ora è un Otto, il Capo, che deve imparare a lasciarsi andare, ad accettare che si può essere vulnerabili, e non è poi tanto cattivo se poi è anche un sottotipo sociale: ora so che può essere anche molto protettivo.

Sto imparando a non entrare in conflitto con l’altro, sto imparando a comprendere che non esiste solo la mia verità, che se qualcuno si comporta in un certo modo lo fa perché questo è il suo modo di essere, che è diverso dal mio. Tutti noi, quindi tutti gli Enneatipi, possiedono passioni e virtù, nessuno è meglio o peggio di un altro. Ho l’opportunità di mettermi in contatto con me stessa, ma anche con gli altri.

Nell’ultimo periodo non faccio altro che pensare che questo strumento dovrebbe essere utilizzato sin da bambini; se ognuno di noi avesse la possibilità di comprendere se stesso e la diversità dell’altro, potrebbe accettarsi e migliorare, vivremmo delle relazioni più sane, più semplici e vere!
Studiare l’Enneagramma è un percorso fatto di Auto-osservazione, Accettazione, Trasformazione e Crescita.

Faccio un salto nel passato e mi ritrovo in Spagna, dove ho deciso di andare a vivere per un periodo di tempo. Non ho mai studiato lo spagnolo e penso spavalda che basterà aggiungere una “s” alla fine di ogni parola per confrontarmi con gli indigeni… ma non è propriamente così!
Acquisto un dizionario e imparo vocaboli nuovi, ascolto le persone parlare e cerco di memorizzare modi di dire, mi impegno a utilizzare i verbi come si deve: così apprendo lo spagnolo a dovere.

Ecco, immagino l’Enneagramma come un dizionario!

Quei numerini che mi girano per la testa sono come parole a me sconosciute che possono avere significati diversi: ogni numero contiene molteplici sfumature, comprenderle vuol dire “leggere” me stessa e le altre persone, dando un significato agli atteggiamenti, ai modi di rispondere alle situazioni, che siano esse felici o tristi.
Leggo e studio il mio dizionario ogni giorno, scopro un nuovo significato da dare alla realtà, una sfumatura diversa che mi apre gli occhi su situazioni nuove e interessanti, acquisisco piano piano informazioni che mi danno la possibilità o l’opportunità di interagire più serenamente con me stessa e con gli altri.

Parto da qui e decido di crescere.
Mi sto ancora osservando, alcuni temi li sto affrontando a piccole dosi, è faticoso; altri invece li sto accettando e sto tentando di tenere a bada le mie passioni, in particolare il senso di mancanza, con tanto sforzo. Tento di sfuggire alla malinconia, ma poi ci ricasco perché è stato il mio modo di vivere sino a qui.

La cosa sulla quale cerco di lavorare con maggiore energia è partire dalle caratteristiche positive: equanimità è un sostantivo che suona bene, ha il sapore e la fragranza di una torta appena sfornata, mi fa volare verso una leggerezza che non mi appartiene, mi fa sentire che forse se riesco a essere equanime e a godere di quel che c’è, allora poi così tanto male non sono. Nel confronto con altri Quattro mi vedo allo specchio, mi accetto e mi sento meno sola, compresa, meno “fuori posto”; trovo che siano interessanti e tanto empatici: alla fine scopro che questi Quattro mi piacciono e mi fanno proprio tanto tenerezza (loro…)!

Per tornare alle domande iniziali, questi studi potrebbe essere la svolta: cambierò poco alla volta e partirò da ciò che ho e non da ciò che manca, senza giudizio. Continuo a stringere tra le mani il mio Dizionario speciale, come la coperta di Linus. Mi farà stare bene.

Tutte le illustrazioni sono di Dora Cioppa

Condividi l'articolo su

Conosci e ricevi in anteprima novità e aggiornamenti

Iscriviti alla newsletter