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Alessandra Cosso

PROFILO PROFESSIONALE

Sono Supervisor Counselor AssoCounseling, con una formazione in Analisi Transazionale, ma utilizzo anche tecniche narrative e di coaching. Lavoro soprattutto in ambito organizzativo, con individui, gruppi e sulla stessa cultura organizzativa.
Per quasi dieci anni ho diretto l’Osservatorio di storytelling dell’Università di Pavia, dove ancora insegno Dinamiche psicosociali dei racconti organizzativi. Dal 2016 conduco i “Tavoli” di AssoCounseling, una pratica comunitaria per indagare le diverse declinazioni dell’identità professionale dei counselor. Sono parte del Comitato scientifico e docente di “Learning Machine”. Insegno Narrazione organizzativa al corso di alta formazione “Change management, Leadership e Cultura” della SUPSI, Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana.
Ho all’attivo varie pubblicazioni tra cui “Raccontarsela” (2013).

In azienda seguo manager in momenti di cambiamento (nuovi ruoli, nuovi lavori, momenti di crisi…), team in difficoltà espressiva e con modalità disfunzionali (conflitto, depotenziamento…), organizzazioni che affrontano cambiamenti culturali e di processo (che poi impattano comunque la cultura).
Nell’intervenire su tutto questo mi guida sempre una convinzione: il lavoro è, o dovrebbe essere, l’occasione che l’uomo e la donna hanno di esprimere la propria bellezza, costruire il valore in cui credono, raccontare la propria storia. Un’occasione di gioia profonda per l’essere umano. Il mio è un piccolo contributo affinché sia così.

Parte del mio tempo ed energie sono però dedicate anche a progetti ad alto impatto sociale e civile, come il lavoro che porto avanti da anni nella comunità di pratica dei counselor italiani di AssoCounseling per aiutarla a delineare i propri confini identitari e muoversi con maggiore assertività nei diversi contesti. O come il progetto di “citizen engagement” che coinvolge migliaia di cittadini milanesi che vogliono immaginare la Milano del futuro, per cui dal 2021 coordino con Mariavittoria Giusti il Network Felicittà. O ancora “Learning Machine”, un progetto fortemente sperimentale di BASE Milano in cui Stefano Te e io esploriamo con un gruppo di ‘fuori di classe’ nuove pratiche di apprendimento.

Per Collage insegno “Narrazione di sé” e “Il processo di counseling” al corso triennale e “Cultura e identità del gruppo” al percorso Groupability.

Costruire una storia significa creare legami di senso tra sensazioni, percezioni, pensieri, emozioni. È il nostro modo di dare significato a chi siamo e a chi sono gli altri. Noi, insomma, siamo storie in continuo divenire. Ciascuno di noi ha quindi la responsabilità di conoscere la storia che incarna, perché nel suo dispiegarsi potrà includere possibili scenari ed escluderne altri.
Da qui parte il mio approccio, ovvero dalla consapevolezza che il racconto è il modello di lettura e rappresentazione della realtà che il nostro cervello utilizza naturalmente. E così è nata la mia ricerca, che in trent’anni mi ha portato dal giornalismo alla narrazione identitaria. Mettendo in collegamento scrittura e pensiero, neuroscienze e percezione, counseling e racconti identitari, immaginari e possibilità evolutive. Sino a sviluppare un approccio narrativo che mi permettesse di accompagnare l’evoluzione identitaria e la crescita dei miei clienti (e sì, anche aziende, associazioni, gruppi di cittadini…!), esplorando insieme a loro gli immaginari che li abitano e le storie che li governano, spesso senza che se ne rendano conto.

Sono cresciuta in un ambiente multi-culturale e questo mi ha aiutato a immaginare e rappresentarmi il mondo in tanti modi diversi, tutti possibili, tutti reali. Ho esplorato molte dimensioni professionali prima di diventare ciò che sono. Unendo i puntini a un certo punto mi sono resa conto che erano tutte accomunate da alcuni temi: l legami tra narrazione e identità, tra senso e responsabilità, tra autenticità e felicità.

Delle persone che incontro spesso non ricordo il nome, il contesto di riferimento, il momento. Mai però dimentico la storia che mi hanno raccontato, le atmosfere, gli snodi narrativi, i colpi di scena, l’immaginario che evocava. Per questo mi riesce bene aiutare le persone, i gruppi e le organizzazioni a esplorare quel racconto e a mapparne i contenuti, a studiarne l’evoluzione, a liberarne le potenzialità. Ogni volta mi sembra di contribuire un pochino a rendere loro più liberi di essere pienamente se stessi, e il loro mondo di riferimento un luogo migliore, ricco di bellezza e possibilità.

Alessandra Cosso | Via Tortona 10, Milano | 349 8018979 | alestorycosso@gmail.com | www.identistories.com

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